L’Atletico Lodigiani intende fare chiarezza sui commenti e le illazioni circolate mezzo social network negli ultimi due giorni in relazione a un episodio accaduto durante la sfida degli Allievi Regionali B, disputata contro l’Almas Roma lo scorso sabato. Episodio di cui ci riteniamo vittime e non artefici.

Durante suddetta sfida un giocatore avversario veniva espulso per aver attinto un nostro giocatore con uno sputo. Tale gesto provocava inizialmente la reazione del nostro calciatore (anch’esso espulso), il quale tuttavia veniva colpito dall’avversario. In seguito sugli spalti si accendeva un vistoso parapiglia tra i genitori presenti, con una parte degli “ospiti” che vedendo quanto accaduto invitava il proprio ragazzo a “sputare nuovamente e colpire ancora più forte”.

Non solo, alcuni dei genitori ospiti avrebbero addirittura voluto entrare nel recinto di gioco, nella zona spogliatoi, per fare giustizia da soli; l’intervento dei dirigenti della nostra società lo impediva bloccando fisicamente le porte di ingresso alla zona campo ed evitando così il peggio. Esattamente gli stessi genitori che ora commentano e infangano il nome dei nostri tesserati e della nostra società dopo aver avuto tale atteggiamento. Gli stessi che hanno assistito al racconto del loro ragazzo espulso che si vantava di ciò che aveva fatto, sostenendo che lo fa ogni domenica senza essere visto per provocare gli avversari e che semplicemente questa volta era stato sfortunato ad esser stato sorpreso.

Nel frattempo sugli spalti era presente un rappresentante federale, là per osservare l’operato dell’arbitro, che successivamente scendeva negli spogliatoi avendo così l’opportunità di constatare la veridicità di quanto stiamo riportando. Dopo alcuni attimi di tensione il tutto sembrava rientrare e la situazione tornare alla normalità.

Finisce la gara, terminate le docce, durante il passaggio che dalla tribuna porta al parcheggio esterno, si accende un altro parapiglia, causato da un giocatore dell’Almas che ha ben pensato di colpire a tradimento uno dei nostri ragazzi fermo nelle vicinanze del corridoio di uscita a parlare con genitori e compagni. Ovviamente questo contribuiva ad esacerbare ulteriormente gli animi dei genitori e accendere un nuovo parapiglia, prontamente sedato di nuovo dall’intervento di alcuni dei nostri dirigenti e genitori per evitando cosi il peggio.

Non ci vogliamo abbassare a commentare situazioni che meriterebbero soltanto di essere stigmatizzate, tuttavia dobbiamo rispondere alle falsità apparse in rete nelle ultime ore. Fantomatici racconti che vorrebbero una ventina di nostri tesserati impegnati a “tendere un agguato” a genitori e ragazzi avversari. Del resto sarebbe sufficiente leggere molti dei commenti sottostanti – scuse per l’accaduto – per avere un quadro abbastanza chiaro.

Inoltre vogliamo sottolineare la nostra estraneità a qualsiasi cosa successa al di fuori del centro sportivo, dove – per forza di cose – la società non può avere né il controllo e né la responsabilità per il comportamento di terzi.

Nel condannare qualsiasi episodio di violenza e nel prendere le distanze da un modo di fare calcio che non ci appartiene invitiamo la societa l’Almas Roma ad intervenire per riportare la veridicità dei fatti e diffidiamo i suoi tesserati nel continuare questa campagna diffamatoria nei nostri confronti. In caso contrario saremo costretti a intraprendere le relative vie legali verso entrambi.